Chi ha detto che i Buoni del Tesoro (ed i BTP) in particolare NON SONO MAI da vendere? La determinazione nel portare tutti i titoli a scadenza può rivelarsi un errore per te. Scopriamo insieme quando è meglio liquidare un titolo prima del momento del rimborso.
Un lettore del blog mi ha chiesto, in privato, che cosa pensassi di una serie di BTP che aveva in portafoglio. Si tratta di una persona che mi segue da tempo, dipendente pubblico per nulla propenso al rischio, che ha investito tutto il suo capitale in obbligazioni e Buoni del Tesoro.
Le ipotesi di partenza sulla cui base G. ha realizzato la propria strategia di investimento si basa su questi assunti (peraltro mai verificati in pratica):
investire in BTP è sicuro, perché lo Stato non fallirà
una volta comprati i miei BTP posso dormire sonni tranquilli e tenerli fino a scadenza.
Investire in BTP: le conseguenze
Per lunghi anni il risparmiatore “timoroso del rischio” ha scelto di investire in BTP il suo capitale. Si tratta di titoli semplici da capire, che pagano interessi fissi e costanti per tutta la durata del titolo, e fino a novembre del 2011, percepiti come privi di rischio. Certo, quattro o cinque anni fa ciò era considerato vero e l’investimento in buoni del Tesoro rendeva molto di più di alcuni surrogati carichi di costi.
Ma di base c’era un errore, che prescinde dalla crisi finanziaria scoppiata dopo. Tieni presente una cosa: la costante sui mercati è diventata la turbolenza e la volatilità. Tradotto in termini semplici: non puoi permetterti di fare una certa cosa (investire in BTP) e poi dimenticarti dell’investimento fino alla scadenza.
Comportandoti così, come faceva il nostro Amico, rischi di perdere dei soldi. Come mai?
I Rendimenti dei Buoni del Tesoro e la BCE
In un precedente articolo ti ho detto che secondo me i BTP ora non sono un buon investimento, perché offrono rendimenti che non sono in linea con il rischio sottostante. L’economia italiana va male, c’è un forte “braccio di ferro” tra Governo ed Europa per colpa di un insostenibile debito pubblico ma a dispetto di tutto ciò i rendimenti dei Buoni del Tesoro sono bassissimi. Come mai? E quando è il caso di vendere prima della scadenza i nostri BTP?
La ragione di questa anomalia di mercato (che ne nasconde un’altra più grossa) sta nell’intervento della BCE che – attraverso gli acquisti di Buoni del Tesoro “contestato” dai tedeschi – ha schiacciato verso il basso i rendimenti dei BTP. Fino all’assurdo.
Pensa che alcuni titoli offrono addirittura rendimenti negativi!! Hai capito bene: investire in Buoni del Tesoro provoca un guadagno negativo, ossia una perdita. Permettimi di farti due esempi concreti tratti dal sito rendimentobtp.it:
IT0003719918 – BTP 4.25% 01 Feb 2015 rendimento: – 0,38% netto
IT0004840788 – BTP 4.5% 15 Jul 2015 rendimento: – 0,23% e l’elenco potrebbe continuare.
“Questi Buoni del Tesoro hanno una scadenza così corta che non investirei mai in essi” mi dirai tu. Ed hai ragione. Ma io non ti parlo dalla prospettiva di chi vuole investire in Buoni del Tesoro ma dal punto di vista di chi li ha e li tiene fino alla scadenza.
Quando vendere i BTP?
Il fatto che alcuni BTP abbiano un rendimento negativo significa una cosa sola: le quotazioni sono salite così tanto che – a prescindere dal prezzo al quale li hai pagati – da oggi in avanti ti faranno perdere soldi. Leggi con attenzione per favore. Un rendimento negativo significa che il guadagno in conto capitale che puoi consolidare oggi derivante da un prezzo molto alto supera la somma degli interessi che incasseresti conservando il titolo fino alla scadenza.
Quindi vendendo subito il titolo incasserai immediatamente di più di ciò che prenderesti portando il BTP a scadenza. Inoltre libererai ora della liquidità che potrà essere investita in altro modo. Alla faccia dei mercati efficienti…
All’interno dell’Investment Club facciamo un monitoraggio periodico dei portafogli proprio per evitare di trovarci con dei titoli ottimi al momento dell’acquisto ma diventati sub-ottimali con il passare del tempo e con il cambiamento delle condizioni di mercato.
Ora voglio condividere con te una semplice procedura che seguo io stesso per evitarti delle perdite (ricorda che un mancato guadagno – nei fatti – equivale ad una perdita):
controlla periodicamente il rendimento dei Buoni del Tesoro e delle obbligazioni che hai in portafoglio;
calcola il rendimento a prezzi attuali. Esso è il guadagno che quel titolo INDIPENDENTEMENTE DAL PREZZO DI ACQUISTO ti darà da oggi in avanti;
se il rendimento è basso – in relazione ad altre opportunità presenti sul mercato – o addirittura è negativo corri a vendere quei titoli.
Tenere i bond fino alla scadenza vorrebbe dire incassare meno soldi di quelli che prenderesti ora. Inoltre, se hai delle minusvalenze da compensare, la vendita anticipata dei Buoni del Tesoro ti permetterà di pagare meno tasse perché compenserai l’utile da negoziazione con le perdite pregresse.
A scadenza, invece, una parte del guadagno compensabile svanirà, il tuo profitto sarà prodotto in gran parte dalle cedole che però non ti permettono alcuna compensazione. Prendi l’ultimo estratto del tuo conto titoli e calcola (o chiedi alla tua banca di farlo per te) il rendimento a scadenza dei singoli titoli che hai in portafoglio.
E vendi i BTP che hanno un rendimento negativo. Che senso ha tenere dei Buoni del Tesoro che da oggi alla scadenza ti daranno di meno di quello che otterresti subito vendendoli?