Oro e petrolio sono da sempre considerati ‘beni rifugio’. Ma è ancora così? Ecco di seguito una panoramica delle prospettive future di queste commodities anche in confronto ad investimenti ‘certi’ come i conti deposito.
Ciclicamente le difficoltà di una buona parte dei Paesi della Ue tornano a far paura, e sollevano non poche preoccupazioni sul futuro dell’euro. Una posizione immotivata dal momento che ormai è stata dichiarata come una scelta irreversibile e definitiva.
Tra l’altro è molto complicato trovare degli investimenti che permettano di mantenere elevati livelli di sicurezza e tutela, oltre che di liquidità, come i conti deposito, che comunque offrono ancora dei rendimenti comunque accettabili in un momento in cui l’inflazione non morde le tasche dei risparmiatori.
Ma di fronte alla paura tornano in auge i così detti beni rifugio, primo fra tutti spicca l’oro, sia nella forma dell’oro giallo che di quello nero. Conviene oggi preferirli ad altre forme di investimento?
Oro giallo: quando preferire il trading su oro?
L’oro giallo è diventato il bene rifugio per eccellenza, per cui quando si presentano venti di guerra o varie minacce all’andamento del mercato finanziario, diventa una meta molto ricercata.
Essendo poi oggetto di trading tramite future, opzioni e soprattutto opzioni binarie, può costituire una valida alternativa a molte forme di investimento, ma non a quelle che mirano a garantire grande sicurezza e liquidità.
Quando si sceglie di fare trading sull’oro bisogna infatti entrare nell’ordine di idee di utilizzare un approccio di tipo speculativo, alzando inevitabilmente la soglia del rischio di cui farsi carico (che può essere ridotto scegliendo la strada delle opzioni binarie), ed assumendo un atteggiamento molto partecipativo.
Quindi non costituisce una vera alternativa all’investimento in conti deposito, nonostante le promesse di elevati guadagni in tempi brevi.
Si può al limite scegliere come via di mezzo i conti deposito in oro o i Pac in oro, che hanno lo scopo di mediare un po tutti gli aspetti delle differenti tipologie di investimento, non eliminando il rischio di fluttuazioni del prezzo, ma riducendo quelle legate a momenti di possibili illiquidità.
Oro nero: nel lungo termine la salita è garantita
Il trading su petrolio, in qualsiasi forma, dovrebbe usare un approccio con un orizzonte temporale non breve, sempre a meno che non si scelga la forma del trading su commodities tramite le opzioni binarie.
Infatti quello che è certo è che il prezzo del petrolio crescerà nel corso degli anni, così come è avvenuto fino ad oggi, e solo ponendosi su un orizzonte lungo si possono assorbire le eventuali oscillazioni di prezzo.
Di contro l’approccio fortemente speculativo concentra il rischio e non offre un buon rapporto, sul breve periodo, tra guadagno possibile e rischio da correre.
Per mediare eventualmente tra il trading in petrolio e l’investimento su conti deposito si può scegliere di mettere una parte dei risparmi sui conti deposito in dollari, cercando di aumentare i guadagni sfruttando i tassi di cambio favorevoli.